Parma Capitale Italiana della Cultura non si è fermata e, in virtù della proroga del titolo anche per il 2021, ha lavorato sul suo palinsesto di iniziative – bruscamente interrotte a causa dell’emergenza sanitaria – rimodulato e arricchito di nuove riflessioni scaturite dal recente vissuto, che ha così profondamente mutato il nostro modo di vivere.
La cultura torna quindi a battere il tempo,riappropriandosi dei suoi spazi, consolidando il legame di Parma con il suo territorio e riprendendo a scandire, con rinnovato vigore, la vita della città. La rinascita non può prescindere dalla cultura: ne è testimonianza il ricco programma di eventi, spettacoli teatrali, proiezioni cinematografiche, concerti musicali, incontri con autori, performance di danza, laboratori per bambini, senza dimenticare i musei e le mostre ospitate nei luoghi culturali della città (www.parma2020.it).
Ma la ripartenza di Parma avviene anche sotto il segno dell’innovazione digitale: la Capitale della Cultura si presenta infatti a cittadini e turisti tecnologicamente all’avanguardia, grazie al lancio di una nuova piattaforma, una app, una carde un nuovo sito di networking per il volontariato, strumenti per coniugare cultura, tradizione e sguardo al futuro, fulcro del suo progetto di candidatura,che forniranno a cittadini e visitatori un modo nuovo di scoprire la città, con tantissimi vantaggi e una tecnologia di ultima generazione alla portata di tutti.
«Trasformiamo il dramma della pandemia in un’opportunità: non solo non abbiamo perso il programma di Parma Capitale della Cultura, ma utilizzeremo i mesi del 2020 per ampliare il calendario di appuntamenti verso il clou del prossimo anno» dichiara Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna «Avevamo detto che non avremmo permesso al virus di cancellare questo riconoscimento e rinnovo il ringraziamento alle istituzioni, agli organizzatori, al Governo e al ministro Franceschini per aver prorogato al 2021 le iniziative di Parma Capitale. È una grande opportunità per la città e per tutto il territorio emiliano-romagnolo: utilizzeremo questo periodo per rendere questo evento ancora più speciale».
«Parma Capitale è tornata, ma a dire il vero non se n’è mai andata. L’emergenza vissuta ha cambiato parte dei nostri ritmi e delle nostre priorità, per questo avvertiamo oggi più che mai il bisogno di ripartire e di riprenderci quel che in questi mesi ci è stato improvvisamente tolto» commenta Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma. «Per Parma Capitale non ci saranno cambiamenti progettuali, ma nuove idee e strumenti messi a disposizione dalla tecnologia. Ancora una volta, soprattutto oggi, siamo convinti che la cultura dovrà funzionare da collante nella società: ripartire dalla cultura per ripensare le città, l’Italia e il nostro mondo, in un momento difficile e in continua evoluzione».
«Parma Capitale Italiana della Cultura aveva costruito il suo discorso e ogni suo progetto a partire dal tema della rigenerazione del Tempo, chiedendosi come la cultura può trasformare il nostro vivere la memoria, il presente e le sfide che il futuro richiede» aggiunge Michele Guerra, Assessore alla Cultura del Comune di Parma «Mai come oggi, nel pieno della metamorfosi sociale, culturale ed economica che siamo stati costretti a fronteggiare, avvertiamo che è possibile ripartire da dove siamo stati interrotti. Nessuno stravolgimento di una linea progettuale che sa ancora parlarci con voce chiara e autorevole, ma nuovi strumenti che ci mettano in condizione di comprendere come debba essere la cultura, in tutte le sue forme, a favorire il riavvicinamento sociale e darci nuova consapevolezza rispetto ai tempi di vita che dobbiamo ricostruire».
Delos (anche per l’immagine)