Dopo aver trasmesso La locandiera di Goldoni ideata e interpretata da Elena Bucci e Marco Sgrosso e Il racconto di Chimera con Lucilla Giagnoni, Il posto delle fragole prosegue con Franco Branciaroli, protagonista del terzo appuntamento. Dalle ore 10 alle 24 di venerdì 15 maggio e, in replica, sabato 16, sarà disponibile gratuitamente sul sito del Centro Teatrale Bresciano la registrazione de Don Chisciotteda Miguel De Cervantes, con il progetto, la regia e l’interpretazione di Franco Branciaroli; le scene sono di Margherita Palli, le luci di Gigi Saccomandi, le musiche di Daniele D’Angelo.
Branciaroli in “Don Chisciotte”
In Don Chisciotte, Franco Branciaroli fa indossare al cavaliere visionario e al suo scudiero, imitandole (anzi, abitandole), le indimenticate voci di Vittorio Gassman e Carmelo Bene. Il vagabondare verbale, divertente e commovente insieme, dei due mattatori ripercorre alcune delle scene più celebri del grande romanzo picaresco del Siglo de Oro spagnolo, dando loro l’occasione di sfidarsi ancora su nuove “audaci imprese”. Le “maschere verbali” dei due grandi protagonisti della scena italiana offrono l’occasione di ritrovare le atmosfere di quella stagione indimenticabile, grazie alla straordinaria bravura di uno degli ultimi eredi di quel Gran Teatro.
A seguire, martedì 19 e mercoledì 20 maggio – sempre dalle ore 10 alle ore 24 – sarà invece disponibile la produzione CTB Svenimenti, un vaudeville con il progetto e l’elaborazione drammaturgica e l’interpretazione di Elena Bucci – che cura anche la regia – e Marco Sgrosso, in scena insieme a Gaetano Colella; le luci sono di Loredana Oddone, la drammaturgia del suono di Raffaele Bassetti.
Bucci, Sgrosso, Colella in “Svenimenti” (foto di Luigi Angelucci)
Uno spettacolo che è un piccolo miracolo di poesia: Elena Bucci e Marco Sgrosso, con la complicità di Gaetano Colella, portano il pubblico alla scoperta del meraviglioso labirinto creativo di Anton Cechov. La drammaturgia intesse i divertenti atti unici con visioni tratte dai racconti, frammenti di altre opere, lettere che l’autore scambiò con persone care, scrittori e compagni di lavoro. Ne emerge il ritratto, emozionante di un uomo medico per vocazione e scrittore per passione, affettuoso e intelligente osservatore degli umani, instancabile e gentile difensore degli ideali, amante del tumulto del teatro ma anche della completa solitudine, e sempre curioso della vita.
Veronica Verzeletti (anche per le fotografie)