Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento

01-Lorenzo de carrisIl Comune di Matelica e il Museo Piersanti continuano la politica di studio e valorizzazione del patrimonio artistico della città e dopo la fortunata esposizione del 2015 Luca di Paolo e il Rinascimento nelle Marche, hanno inaugurato la mostra “Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento”, a cura di Alessandro Delpriori e di Matteo Mazzalupi.

Attraverso la selezione di pitture e sculture che vanno dal 1490 alla metà del Cinquecento, la mostra racconta l’arte nelle Marche del Rinascimento maturo e si snoda lungo un percorso cronologico e stilistico che accosta le opere di Lorenzo de Carris a quelle dei suoi contemporanei coma Luca Signorelli, Cola dell’Amatrice e Vincenzo Pagani.

Lorenzo di Giovanni, che dal 1502 viene chiamato anche il Giuda, era di origine slava e nacque a Matelica tra il 1465 e il 1466, la sua prima opera è una pala d’altare commissionata per la famiglia Turelli e destinata alla Cattedrale di Matelica. Questa è stata smembrata e dispersa ma due frammenti sono conservati ancora al Museo Piersanti.

(nell’immagine: “Madonna col Bambino in gloria tra i santi Giuliano e Antonio da Padova”, Lorenzo di Giovanni de Carris detto il Giuda, 1515 ca, olio su tavola, Duomo di Macerata)

Il lavoro di ricostruzione del percorso critico ha permesso di puntualizzare la cronologia interna del pittore, anche e soprattutto in relazione alle presenze nel territorio di altri artisti con cui Giuda ha collaborato o da cui ha trovato ispirazione. All’inizio del Cinquecento Matelica diventa infatti una città cruciale per l’intero svolgimento dell’arte nelle Marche, la presenza in San Francesco della stupenda pala di Marco Palmezzano datata 1501 e l’arrivo della grandiosa Deposizione di Luca Signorelli nel 1505 per Sant’Agostino, segna un clamoroso cambio di passo nel gusto delle immagini per tutto il territorio.

05-Lorenzo de carrisLa chiesa di San Francesco appena riaperta sarà una sezione esterna della mostra in cui sarà possibile vedere il maestoso dipinto di Palmezzano completo in ogni sua parte e perfettamente conservato, e un dipinto di Eusebio da San Giorgio datato 1512 che rappresenta in maniera perfetta la penetrazione del raffaellismo umbro anche nelle Marche.

In mostra sarà presente in maniera del tutto eccezionale un tondo di Luca Signorelli commissionato al pittore dal figlio di Luca di Paolo, Giovannantonio, che fu usato dagli agostiniani come tramite per arrivare al famoso pittore cortonese.

Lorenzo di Giovanni si spostò poi a Macerata dove visse fino alla morte avvenuta ben oltre la metà del secolo, dopo il 1555. La sua stupenda tavola per il Duomo di quella città che sarà presente in mostra è opera sintomatica della cultura locale nei primi decenni del secolo, in cui la pittura lucida di Palmezzano si sposa in maniera perfetta con la cultura antiquaria di stampo romano di Cola dell’Amatrice e con il gusto cromatico di Lorenzo Lotto, che nel frattempo era arrivato nelle Marche.

La mostra racconta l’intero percorso del pittore avendo raccolto tutte le opere mobili disponibili tra cui spicca il prestigiosissimo prestito dalla Pinacoteca di Brera di Milano che ha acconsentito alla movimentazione di una pala d’altare che era in origine a Serra San Quirico. Questa aveva la sua predella che decenni fa fu spostata al Senato della Repubblica a Palazzo Madama a Roma; per la prima volta le due opere torneranno insieme per ricomporre il complesso.

(nell’immagine: “Stendardo di San Venanzio”, Venanzio da Camerino e Pergentile da Matelica, 1515 ca, olio su tavola, Musei Civici di San Domenico, Camerino).

Il catalogo della mostra, edito da Quattroemme, è curato da Alessandro Delpriori e da Matteo Mazzalupi e conterrà un approfondito studio scientifico sul pittore e sul panorama artistico locale della prima metà del Cinquecento con numerose nuove attribuzioni, puntualizzazioni critiche e novità storiche.

 06-lorenzo de carris(nell’immagine: “Madonna col Bambino e santi”, Marco Palmezzano, firmato 1501, Chiesa di San Francesco, Matelica)

Lorenzo de Carris e i pittori eccentrici nelle Marche del primo Cinquecento, Matelica, Museo Piersanti, Via Umberto I, 11.

Fino al 2 ottobre 2016, tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.30.07-Lorenzo de carris

 

Barbara Izzo, Arianna Diana

 

(nell’immagine a destra: “San Sebastiano”, affresco staccato, 1480/85 ca, Deposito attrezzato del Comune, Cagli)

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