The Floating Piers. Da non perdere: gli ultimi giorni

Visitare The Floating Piers sul lago d’Iseo? Affrontare le code causate da migliaia di persone? Per un’impresa fluttuante ritenuta da alcuni inutile e da altri neanche tanto artistica? Assolutamente sì. Da non perdere l’ultimo fine settimana con la possibilità di raggiungere la bellissima Montisola a piedi. Senz’altro uno degli aspetti che non ho voluto perdermi. Spesso a Sulzano, Iseo, Sale Marasino, Marone, come avrei potuto non approfittare dell’occasione unica e irripetibile di camminare letteralmente per arrivare all’isola in mezzo al lago? Per evitare la possibilità di code, sia automobilistiche, che agli imbarchi delle navette o dei traghetti, partendo da Brescia ho raggiunto direttamente Sulzano in auto “dall’alto”, quindi da Polaveno.

SAM_2773La strada, parzialmente in un bosco, consente di vedere The Floating Piers da un panorama mozzafiato. E già con camminatori fluttuanti alle 6.30 del mattino. I colori in questi giorni sono stupendi, come da cartolina: il verde intenso della natura circostante, l’azzurro-verde del lago e il giallo cangiante della passerella che, al sole, acquista riflessi arancioni traslucidi che esaltano l’intorno. Parcheggiata l’auto in uno dei parcheggi autorizzati (il costo è elevato, ma per tutta la giornata), la passeggiata a piedi verso il lago è comunque bella, sia seguendo la strada asfaltata che le scorciatoie. Quindi si raggiunge la stazione ferroviaria di Sulzano, poi il porticciolo. SAM_2774Sin dal mattino presto i controlli sono molti e tanti gli addetti agli attraversamenti, agli incroci, ovunque. Nel giro di poco tempo, l’uscita della tangenziale verso il paese da dove la passerella parte dalla terraferma era già chiusa per non congestionare il traffico. A Sulzano, infatti, si deve arrivare per poter accedere al ponte fluttuante sull’acqua dalla terraferma verso Montisola. Le navette giungono da Iseo o da Sale Marasino, oppure si può arrivare in traghetto, così come si può cercare di andare (se si trovano i biglietti) direttamente a Montisola (Peschiera Maraglio ad esempio) per cominciare a passeggiare sulla striscia giallo-arancione da lì. Tornando al mio percorso, verso le sette del mattino ho potuto accedere alla passerella direttamente, senza attese. Sorvegliata da decine di steward gentilissimi, è accessibile davvero a tutti. Persone a passeggio, con stampelle, in sedia a rotelle; ai passeggini, ai cani al guinzaglio, ai bambini con famiglie o dei grest (a frotte di decine e decine tutti insieme, davvero bellissimi). Fluttua un po’, soprattutto in alcuni punti di maggiore corrente, oppure se transitano mezzi a motore sul lago, ma un ondeggiamento assolutamente sopportabile (e questo fa capire come, per motivi di sicurezza, in caso di vento e/o di maltempo viene vietato l’accesso). La passerella è sufficientemente larga per consentire il cammino e la sosta per i selfi o per un momento di riposo, in questo caso soltanto fino a quando non ci sono troppe persone in arrivo, altrimenti gli addetti, con megafono, chiedono di alzarsi per evitare congestionamenti pericolosi per l’incolumità di chi cammina e di chi è fermo. In poco tempo, anche senza correre, si arriva a Montisola, dopo essersi goduti il lago a pelo d’acqua: un’esperienza unica, perché ripetibile soltanto con barche, gommoni, traghetti o, se proprio si vuole, a nuoto, ma di certo non a piedi. Montisola accoglie i visitatori con la sua semplice bellezza, carica di posti attrezzati organizzati per la sosta. Il cammino continua, sempre sul magico telo giallo, lungo il marciapiede e poi si può scegliere se proseguire sulla terraferma oppure se riprendere il Ponte verso l’isoletta, privata, di San Paolo.

SAM_2806La scelta di molti è quella di togliere le scarpe e di camminare, soprattutto sul ponte, a piedi scalzi per avvertire meglio la sensazione di movimento. Il risultato non cambia (niente tacchi per maggiore comodità) anche se si si tengono le calzature ai piedi: The Floating Piers è bellissimo! Con un’altra passeggiata si raggiunge l’isoletta di San Paolo, si scattano centinaia di fotografie, mentre molte persone commentano che sarà un peccato vedere la passerella smontata e non poter provare più un’esperienza simile, visitata già da oltre un milione di persone, tra cui molti stranieri. E quando ti ricapita? L’isoletta minore del lago d’Iseo si gira in pochissimo tempo e poi si riprende il percorso. Le persone alle 9 del mattino sono già talmente tante da intensificare i controllo di Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Polizia, Carabinieri, Polizia Municipale, Sommozzatori in gommone, motovedetta, moto d’acqua. Davvero un controllo capillare per evitare incidenti e intervenire subito in caso di comportamenti apparentemente banali, ma possibili di pericolo (come cercare di mettere i piedi in acqua dalla passerella). Dal lago arrivano anche cigni e germani che si godono questa insolita notorietà: certo, sono abituati ai turisti soprattutto estivi, ma la striscia gialla nell’acqua porta la gente così vicina a loro che diventano visitatori con noi. Raggiunta nuovamente la terraferma, di rito la sosta ad uno dei posti allestiti per l’occasione, in questo caso uno stand di bollicine di Franciacorta che, però, mi consente di bere un caffè davvero ottimo. Devo dire che, passeggiando, ho sentito solo commenti positivi all’opera di Christo. Da chi, arrabbiata, urla che non ne può più di ricevere telefonate da amici e conoscenti per sapere com’è la passerella (e spegnere il telefonino no?!), a chi, invece, afferra il telefono e, in coda per il bagno, chiama ogni numero chiamabile per suggerire di lasciare il lavoro un’ora prima, prendere la navetta e correre a vederlo, il ponte delle meraviglie. Possibili i campeggi/pranzi al sacco a Montisola, almeno finché c’è posto, alcuni gruppi di turisti venivano guidati addirittura da un ombrellone, portato per cercare riparo dal sole che già verso le 10 del mattino comincia a diventare insopportabile. I prezzi direi che sono più che accessibili per la bottiglietta d’acqua (1,50 euro), il panino (dai 3 euro), il krapfen (80 centesimi/1 euro); menù pranzo variabile dai 9 euro ai 14 per un pasto più che decente, con tutte le varietà se si vuole spendere meno o di più. Le postazioni di spiedo bresciano, cosciotto, costine alla griglia, hamburger, eccetera non mancano, accanto alle birre alla spina e a molto, molto altro. Finisco la mia passeggiata sull’opera dell’artista di fama internazionale quando già la folla dei visitatori viene fermata per l’accesso a gruppi, onde evitare l’affollamento eccessivo. Gentilissimi poliziotti e vigili ai quali centinaia di persone chiedono informazioni continuativamente e molti gli addetti volontari della Protezione Civile agli attraversamenti pedonali o alle attese. Già lunghe le code per attendere le navette e i traghetti, e sono solo le 11.30 del mattino. Tornare al parcheggio? In salita? Ci sono le navette anche per quello e, per tornare più rapidamente a Brescia, la tangenziale è aperta, senza code. Bellissima visita e da non perdere. Gli ultimi due giorni saranno densi di ulteriori visitatori, magari per festeggiare di nuovo (ci auguriamo) la vittoria della nazionale di calcio dalla passerella più famosa d’Italia in questi giorni. Di certo ci mancherà, e mancherà anche ai residenti che stanno soffrendo i maggiori disagi, perché di certo disagi ce ne sono soprattutto per loro. Anche se sono protagonisti di un evento che non ci dimenticheremo facilmente.

Alessia Biasiolo