In questo periodo dell’anno, normalmente, ci si dedica ad attività di approfondimento: corsi di lingue, lezioni d’arte, corsi di aggiornamento, lezioni di ballo, lezioni di ginnastica. Il pessimo tempo atmosferico e le di certo generali situazioni economiche, favoriscono la concentrazione su argomenti di arricchimento interiore e il lato positivo di una lunghissima crisi è che si ripiega spesso sui libri, passatempo poco costoso che apre un mondo denso di opzioni e di suggerimenti. D’evasione oppure di crescita personale. È il caso di un interessante testo sulla saggezza del Buddhismo, curato da Vincenzo Noja. Un libro che propone il distacco dalle situazioni contingenti, dai beni materiali, dalle preoccupazioni solite dalle quelli ci lasciamo solitamente invischiare, per guardare molto più in profondità di noi stessi, dei nostri veri desideri, delle nostre vere aspirazioni delle quali sole dovremmo preoccuparci. La nostra realizzazione viene spesso interpretata come la realizzazione di livelli economici, gradi sociali, eppure non è questo il nostro vero ruolo nella realtà. Pertanto, potere approfondire la conoscenza di una filosofia profonda e saggia come quella professata dall’Illuminato, può soltanto aiutarci a diventare migliori per noi stessi, e quindi con gli altri. Soprattutto in questo momento storico, la necessità di rivedere le proprie posizioni, i propri modi di agire e di sentire è indispensabile per uscire dall’invischiamento generale nel quale sembriamo finiti avendo perduto il punto di inizio di tutto. Il mondo ci chiama a cambiare e a farlo velocemente. L’asse terrestre si è spostato di molto in pochissimo tempo, le vibrazioni sono aumentate, dobbiamo lavorare su noi stessi per migliorare la situazione complessiva, perché soltanto cambiando noi in meglio possiamo sperare di cambiare ciò che ci circonda. Guardare al distacco non come momento di perdita e al momento fatidico nel quale lasciare tutto, ma come minore fragilità di fronte alle problematiche della vita. La pratica religiosa indicata da Buddha è il prendersi cura di sé e degli altri andando oltre il senso di separazione e riconoscendo l’origine dipendente di tutti i fenomeni. Dopo la sintesi sulla vita del Buddha, vengono proposti nel volume alcuni passaggi chiave della sua filosofia di vita con la proposta di alcuni suoi scritti, spiegandoli in maniera semplice, affinché siano efficacemente intuibili dal lettore. La bellezza della saggezza dell’Illuminato, sta nella semplicità del messaggio e nella possibilità che ciascuno lo possa tramutare in proprio, senza che gli sia fornito un dogma finito da accettare soltanto così com’è.
Interessante la purificazione della mente, sede di tutti i nostri mali come di tutto il nostro bene. “Il grande maestro Atisha”, si legge nel testo, “così insegnò: “Qualsiasi cosa percepite, qualsiasi cosa dichiariate, non c’è nulla che non provenga dalla vostra mente. … La meditazione è la continua concentrazione su tale saggezza senza distrazione alcuna”. E leggiamo ancora: “Non una madre, non un padre faranno tanto, né alcun altro parente; una mente indirizzata al bene ci renderà un servizio migliore”. Gli spunti interessanti sui quali riflettere sono molti, senza il peso della scrittura dogmatica. Il breve volume si legge senza fatica, eppure con la possibilità di meditarvi a lungo, senza sentirsene gravati.
A cura di Vincenzo di Noja: “La saggezza del Buddhismo”, Paoline, Milano, pagg. 160; euro 10,00.
Alessia Biasiolo