Due lunghi brani, un sound sempre più definito, la copertina di un noto fumettista, testi impegnati e provocatori, un’etichetta curiosa come “avant punk”: False Hope Corporation è il classico “disco che non ti aspetti”, se non dagli ExKGB. Cosa è cambiato dal debutto di I Putin?
La band è maturata in quanto a stile ed affinità. Nel contempo, grazie ad avventure musicali parallele dei membri del gruppo, altri stimoli creativi che se analizziamo, “distraevano” l’energia ed il messaggio, hanno trovato una più precisa appropriata collocazione. Affrontiamo i singoli elementi dell’opera. In primis le due lunghe tracce audio, che non rimandano alle classiche suite progressive ma a un’idea di larghi spazi cara ai Kyuss di Welcome to Sky Valley. Com’è nata questa idea?
La divisione di False Hope Corporation in due tracce, come se fosse un vinile, è dovuta ad una idea di Ronan Chris Murphy. Noi l’abbiamo sposata con entusiasmo per porci in antitesi alla comune moda del comprare in internet una singola traccia di un disco. False Hope Corporation è composto da 10 canzoni e ognuna di esse si completa con le altre creando un disco speciale che non è un concept album di progressive memoria. Pensiamo che sia veramente un disco di grande impatto e vogliamo fare in modo che l’ascoltatore ne venga sommerso senza interruzioni.
Come sempre gli ExKGB ragionano in termini di 33 giri, di vinile e di un’idea di suono lontana dalle produzioni major contemporanee, e questo accade con ogni uscita Prosdocimi. Il vostro produttore Ronan Chris Murphy, con curriculum straordinario e anni di esperienza, che opinione ha di questo modus operandi?
Lavorare assieme a Ronan al Prosdocimi Recording è stimolante e pensiamo, vedendone i risultati ed ascoltando le sue parole, che lo sia anche per lui. (Mike): Lo stimola probabilmente il fatto che con ExKGB, come nei miei precedenti progetti registrati allo studio, sa di poter lavorare in armonia dando sfogo alla fantasia con musicisti che si rispettano e che mirano alla crescita personale. Queste sono le produzioni che personalmente mi interessano e Ronan, come altri fortunatamente, apprezza che ci siano ancora luoghi e persone dove si dia estrema importanza all’elemento umano e all’interazione costruttiva.
Anni fa i Soft Machine suonavano una moto portata sul palco, a voi è venuta voglia di far suonare un Land Rover Defender… una fonte sonora che si aggiunge ad oggetti che raramente trovano spazio in un disco come damigiane e calieri di rame: voglia di stupire o precisa ricerca?
Con False Hope Corporation abbiamo deciso, sin dall’inizio, di realizzare un album che pur mantenendo un radicamento nelle origini proprie ai musicisti, fosse costantemente alla ricerca di spazi sonori e musicali al di fuori di queste. Così, con i vecchi calieri di rame e le damigiane, il Defender con il “roar” del suo V8 è entrato nel disco. L’intuizione è arrivata durante una pausa cena nel mezzo delle registrazioni: Ronan ascoltando il suono del Defender di Mike ha suggerito che il “ruggito” del suo V8 poteva costituire un vero e proprio assolo. Il mattino seguente, dopo aver sperimentato alcune tecniche di microfonaggio per catturare meglio il glorioso sound, abbiamo registrato l’assolo di Defender che duetta con la chitarra che mima il volo di quegli insetti spaziali che il titolo originario suggeriva. Una sorta di duello tra “Insectoids from outer space” e “Defender” che è notoriamente macchina di esploratori e dell’esercito Inglese. Come anticipato in parte, il titolo originale del pezzo era Insectoids’ invasion from Outer Space che, in omaggio alla parte meccanica del brano strumentale che stavamo terminando è mutato in The Defender.
False Hope Corporation è un disco di impatto ma anche sfuggente, non legato a una precisa area sonora ma figlio di diversi generi. Non è un caso che abbiate usato un ‘tag’ intrigante ma curioso come avant punk…
Nella necessità promozionale di inquadrare il lavoro abbiamo pensato che “avant punk” fosse un termine che poteva coprire l’unicità di questo nuovo lavoro. Vogliamo però invitare tutti ad ascoltare False Hope Coporation nella sua interezza per apprezzarne le sfumature delicate e la sua violenza esplosiva. Dietro a queste due parole si nasconde un articolato universo sonoro, buon ascolto.
Questa volta si ha la sensazione che le ex spie facciano sul serio, soprattutto per le posizioni espresse nei testi. D’altronde il titolo – la “corporazione delle false speranze” – allude a qualcosa di preciso…
Anche se con approcci diversi sia io, Mike, che Emanuele, abbiamo questa vena sognatrice e rivoluzionaria che trova sfogo nei testi delle nostre composizioni. Se con I Putin e le sue rivelazioni erano “ex spie”, con False Hope Coporation gli ExKGB sono estremamente incazzati e intenti a denunciare in maniera forte il marcio ci circonda. Sappiamo di essere scomodi e ci piace, non abbiamo peli sulla lingua e non abbiamo interesse a moderarci; che si aprano le orecchie e che gli impianti stereo suonino forte fino a notte inoltrata!
In linea con il concept c’è anche la copertina firmata da Hurrican Ivan, noto e apprezzato fumettista: com’è nato questo incontro? Quando abbiamo iniziato a pensare alla cover era chiaro da subito il bisogno di una rappresentazione artistica che traducesse per l’occhio quello che l’orecchio sarebbe andato ad ascoltare. Volevamo un’opera d’arte, forte, vivida che prendesse a schiaffi l’occhio del passante dagli scaffali dei negozi di dischi. Ivan è stato fenomenale, il suo lavoro illumina, colpisce.
Siete una delle poche band italiane ad avere un respiro e un approccio internazionali, come ha notato Tony Levin in un recente vostro concerto d’apertura agli StickMen: quali sono i vantaggi e quali i limiti del fare musica in Italia?
La più grande differenza tra l’Italia e gli altri paesi è che qui da noi è molto difficile e dispendioso il lato organizzativo da parte dei locali che propongono musica dal vivo. Si è creato purtroppo un clima di terrore tra i gestori che, anche se propositivi e interessati a promuovere nuova musica, devono far fronte a denuncie di vicini, controlli delle forze dell’ordine e, dispiace dirlo, avventori che non si possono certo definire responsabili. Abbiamo però anche il sentore che queste cose stiano cambiando, l’entusiasmo di certi gestori è forte e soprattutto il pubblico assetato di buona musica qui in Italia, come nel resto del mondo, non manca, e sta chiedendo di essere dissetato il prima possibile. C’è da scavare per creare nuovi pozzi, questo è vero, e di aridità ce n’è molta, ma noi come band siamo pronti a imbracciare il badile.
Il live è il vostro asso nella manica, vista la vostra capacità di unire impatto e complessità, energia e raffinatezza: cosa bolle in pentola nel reparto concerti?
La musica vive solo se ha un interlocutore, non esiste la musica fatta per se stessi, quella in cameretta. Per i primi tempi sono gli tessi musicisti ad assistere alla magia della musica, dopo non molto questa magia ha bisogno di essere rigenerata, ha bisogno di nuovo pubblico. Ora gli ExKGB stanno cercando nuova energia, nuovi interlocutori per far pulsare le idee di False Hope Corporation, quindi tenetevi forte, stiamo per distruggere Corporazioni di False Speranze anche nella vostra città.
Gli ExKGB si formano nel giugno 2009 per volontà di tre musicisti provenienti da diverse esperienze: Alberto Stocco (Batteria – Percussioni), Emanuele Cirani (Chapman Stick – Basso – Voce), Mike 3rd (Chitarra – Voce e Cori). L’avant punk degli ExKGB è un singolare mix di Funk, post punk, Groovy e art rock ed è caratterizzato dalla personalità timbrica del Chapman Stick, portato alla notorietà da Tony Levin (celebre bassista di John Lennon, Pink Floyd, Peter Gabriel, King Crimson etc.). Lo stesso Levin in più occasioni ha suonato con la band e con il chitarrista Mike 3rd, apprezzandone l’energia e l’originalità. Un’altra collaborazione significativa per il trio veneto è quella con Ronan Chris Murphy: il popolare produttore di Los Angeles (ha lavorato per King Crimson, Steve Morse, Terry Bozzio, Steve Stevens, Ulver, The California Guitar Trio, Chucho Valdes etc.) è una sorta di quarto elemento visto il suo lavoro per il primo singolo Dangerous Toys, per il disco d’esordio I Putìn e anche per il secondo, attesissimo album False Hope Corporation. Dopo il successo di pubblico e critica di I Putìn, accolto da lusinghieri apprezzamenti della stampa (Mucchio, XL, Rockerilla, Ondarock, L’isola della musica italiana etc.) e da un fortunato tour in giro per l’Italia, gli ExKGB tornano con il secondo album. False Hope Corporation presenta il trio in splendida forma, complice la fitta stagione live alle spalle e la forza delle idee: il drumming solido e diretto di Stocco, l’unicità dello Stick di Cirani, i suoni analogici e i riff di Mike 3rd, tutto contribuisce alla peculiarità di questo inossidabile avant punk. I lavori degli ExKGB sono tutti registrati in pieno regime analogico ai Prosdocimi Recording Studio (Carmignano di Brenta – PD) e pubblicati dalla Prosdocimi Records con distribuzione mondiale Ma.Ra.Cash. Records. ExKGB personnel Alberto Stocco: Batteria – Percussioni Emanuele Cirani: Chapman Stick – Basso e Voce Mike 3rd: Chitarra e Cori
Donato Zoppo
