“La vergogna” in un interessante libro di Alessandro Meluzzi

Alessandro Meluzzi, nelle pagine di cronaca per i suoi recenti studi conclusi brillantemente e per la sua presenza televisiva, si conosce e riconosce per questa appunto, meno per chi è e cosa ha fatto e compie “dietro le quinte”. Laureato in medicina e chirurgia e specializzato in psichiatria, ha conseguito il baccalaureato in filosofia al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma, fondatore e direttore dell’International School of Investigative Criminology, docente di psichiatria forense al Master di Analisi Comportamentale e Scienze Applicate alle Investigazioni presso la Link Campus University, è autore di oltre duecento scritti scientifici e dell’opera “Cura dell’anima, anima della cura”. Dirige il giornale telematico testadangolo.it ed è il fondatore della Comunità Agape Madre dell’Accoglienza. Per i tipi Paoline ha recentemente pubblicato l’interessante lavoro “La vergogna, un’emozione antica” che presenta citata nell’Introduzione una frase di Nietzsche, il filosofo non-filosofo spesso demonizzato dai religiosi. Certo, un personaggio che si ama o si odia, Nietzsche, tuttavia interessante l’approfondimento di Meluzzi partendo proprio da considerazioni letterarie (citato precedentemente anche Dante) e filosofiche più profonde di quanto non sembrino alla prima occhiata. L’Autore nella sua introduzione parla di emozioni, di cosa sono, ma soprattutto denuncia che ci stiamo virtualizzando, con un’involuzione ed evoluzione allo stesso tempo del mondo delle emozioni. Riteniamo di scambiare informazioni con il mondo, riteniamo di avere immagini nella mente, ma è vero? L’approfondimento è quanto mai interessante e fonte di riflessioni profonde per ciascun lettore. Infine arrivando alla vergogna, l’annientamento del Sé e della propria immagine. Esiste ancora? Perché? Provano vergogna tante persone capaci di commettere i più biechi reati ai danni del prossimo come se fosse loro dovuto tutto? Meluzzi traccia una breve e significativa storia della vergogna come emozione, in una genesi che porta a capire cos’è l’autostima e se quella che viviamo è un’autostima vera o un’apparenza virtuale anch’essa. Giungendo agli esiti che la vergogna ha sull’autostima stessa, sul sociale; viene analizzato il modo in cui papa Francesco parla di vergogna e di chi la deve provare e perché. Viene spiegato, in modo semplice e leggibile da tutti, cos’è l’antropologia della vergogna, ma anche la vergogna e i social network. Scrive Meluzzi: “La rappresentazione che diamo a questo sentimento è sempre più evanescente per questioni che sembrano innocue, invece sono maledettamente serie e pericolose e riguardano la nuova generazione quanto quella più stagionata”. Interessante anche l’accenno al linguaggio che tende a diventare evanescente come i valori di riferimento. Secondo Meluzzi siamo dinanzi ad una cambiamento epocale, all’inversione del senso del ridicolo che forse capovolge uno dei pilastri della tradizione occidentale, cioè il buon senso. Infatti, sembra che la rappresentazione interiore che abbiamo della vergogna oggi abbia assunto caratteri così vaghi che è diventata qualcosa di indistinto, “liquido” potremmo dire, grigio, spento, insulso. Un libro sul quale meditare e da leggere anche in questo periodo dell’anno portato alle riflessioni sul Sé, ma anche sul Super Io così bistrattato, forma di giubileo durante il quale incontrare soprattutto se stessi.

Da leggere.

 

Alessandro Meluzzi, “La vergogna, un’emozione antica”, Paoline, Milano, 2015; euro 13,00

 

Alessia Biasiolo

 

 

One thought on ““La vergogna” in un interessante libro di Alessandro Meluzzi

  1. Avatar di WILLEM WILLEM ha detto:

    INTERESSANTE L’ARTICOLO, E STIMOLANTE ALL’ACQUISTO DEL LIBRO. WILLEM

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