Il sacerdote si avvicina a uno dei suoi parrocchiani, molto malato, e gli dice: “Sono venuto per parlare dell’altro mondo”. E il suo parrocchiano gli risponde: “Apprezzo la sua visita, ma non vede che ne ho abbastanza di questo?”.
Preghiera di un fedele: “Mio Dio, desidero molto conoscerti, ma non affrettare il nostro incontro”.
Al termine di ogni capitolo del libro di Jean Monbourquette dedicato al “tempo prezioso della fine”, scritto con Denise Lussier-Russel, ci sono molti “sorrisi di saggezza” al termine di ogni breve percorso, per rendere sorridente il lettore, pur parlando di un argomento che vorremmo sempre rimandare. In realtà, il volume non è scritto per chi è alla fine della propria vita, ma per tutti, anche per coloro che vogliono riappropriarsene. Così il titolo “La speranza” è quanto mai azzeccato, perché possiamo decidere di fare finire la nostra vita non in senso materiale, ma perché vogliamo darvi una svolta. Il volume parla di colpe da ammettere per superarle, di parti di noi o della nostra vita che avremmo voluto diverse o avremmo voluto cambiare, quindi leggiamo questo prezioso testo con lo spirito di cambiamento che, sin dalla saggezza di millenni prima di Cristo, porta il saggio a sapere che solo con e nel movimento si può avanzare in se stessi. Perché acquisiamo certezze, anche di voler cambiare, anche di non voler più fare ciò che si è fatto, eccetera. Il volume è un manuale denso di “percorsi di crescita” personale che accompagnano, in varia maniera (ciascuno può scegliere il più congegnale), a consapevolizzare se stessi e il proprio passato, scrivendo il proprio futuro. Quello che si vorrebbe fare ed essere, perché non lo si è fatto, cosa si potrebbe cambiare di noi per riuscirci. Adesso. Il famoso detto non è mai troppo tardi, è il segnalibro di questo testo che insegna ad affrontare, accettare, vivere, sperare, scegliere una guida. Prepararsi al grande viaggio della fine, non per forza perché la fine è vicina, ma proprio per trovarsi alla fine capaci di avere la propria vita tra le mani e di lasciarla nel migliore dei modi. Un percorso che può aiutare chi ha malati in famiglia, oppure a superare un lutto, anche il proprio lutto, quando si dovesse venire a sapere che si è giunti al termine della propria strada.
Così da capire che ogni momento è prezioso, anche se l’esempio è degli altri: a volte non dobbiamo ammalarci noi per comprendere, possiamo farlo anche vicino alla sofferenza degli altri. E sofferenza fisica e morale. Un libro facile da leggere e da mettere in pratica, adatto a tutte le età e a tutte le estrazioni.
Jean Monbourquette, Denise Lussier-Russel: “La speranza”, Paoline, Milano, pagg. 248; euro 17,00
Alessia Biasiolo