Gli elementi compositivi ci sono tutti e lo Spettrometro Bruker Alpha ne ha confermato l’autenticità grazie ai propri sofisticati mezzi: la “Madonna con Bambino e San Giovannino” ritrovata nelle collezioni di Villa Carlotta, Museo e Giardino Botanico sul Lago di Como, è un capolavoro della Scuola del Perugino del XVI sec. L’opera, che farà parte delle collezioni permanenti della Villa, rimarrà in mostra fino all’8 novembre.
Un’esposizione che mixa l’antico con la tecnologia. Infatti a compendio dell’antica tavola esposta saranno messi a disposizione del pubblico dei tablet che permetteranno di “esplorare” virtualmente il dipinto. Un morphing permetterà di comprendere le somiglianze tra l’opera recuperata dalla dimora tremezzina e le altre Madonne del maestro fiorentino mentre i più piccoli potranno interagire con il quadro eseguendo un restauro virtuale, passando il dito sull’immagine riprodotta e pulendo la zona toccata.
In particolare, l’allestimento sarà arricchito da una riproduzione 3D dell’opera che permetterà anche alle persone non vendenti di apprezzarne la bellezza.
Ma la vista non sarà l’unico senso coinvolto per apprezzare l’armonia dell’antica tavola. Infatti Villa Carlotta, in collaborazione con la profumeria del Castello di Genova, da luglio proporrà per i propri ospiti anche un percorso sensoriale fatto di profumi ed essenze che sono le stesse in voga al momento dell’esecuzione del quadro.
Un viaggio nei colori, nella sensualità e delicatezza delle forme ma anche nelle antiche fragranze dimenticate per apprezzare un’opera che è pura poesia visiva e patrimonio culturale tutto da scoprire. E Villa Carlotta non è solo protagonista della scoperta ma anche deus ex machina della complessa operazione di recupero.
Il dipinto su tavola, a lungo stimato come una copia di fine Ottocento della Scuola del Perugino, si avvale oggi della nuova datazione grazie a un accurato lavoro di pulitura a cura di Paolo Aquilini – restauratore interno della dimora tremezzina – e dello studio milanese di Barbara Ferriani e alla successiva analisi dei pigmenti color blu del quadro. Il lavoro è stato affidato dall’antica Dimora al Laboratorio di Ricerca di Chimica Analitica dell’Università degli Studi dell’Insurbia. Un team di professionisti, grazie all’utilizzo dell’innovativa tecnica della Spettroscopia Infrarossa in Riflessione Esterna – procedimento che permette l’analisi senza prelievi di campioni dall’opera – ha confermato la veridicità della datazione per la parte inerente al mantello della Madonna.
Oltre alle prove scientifiche, accreditano la scoperta anche lo stile e la tavolozza dell’opera. Sono molte, infatti, le “assonanze visive” tra la “Madonna con Bambino e San Giovannino” e le tele cinquecentesche, a partire dal classico schema compositivo a tre dove la raffigurazione della Madonna, Gesù e San Giovannino ripropone un canovaccio progettuale tipico della pittura tra il XV e XVI secolo e creano un link immediato a quella del Perugino. Un rapporto che è confermato anche dalla fisionomia di Maria, dall’aspetto aggraziato di Gesù e San Giovannino, dall’equilibrio della posa e della composizione e suggellato ulteriormente dalle cromie nitide e dalla luce tersa.
“Il ritrovamento del dipinto che va ad arricchire le nostre collezioni d’arte permanete ci riempie di emozione – annuncia Serena Bertolucci, Direttrice di Villa Carlotta – Un capolavoro ritrovato, un contributo alla Bellezza che da sempre la nostra cultura sa esprimere e che diventerà patrimonio del mondo”.
Una scoperta, quella di Villa Carlotta, che racchiude anche una sfida. Infatti se la datazione è certa, il nome dell’autore rimane ancora sconosciuto. E bisogna cercarlo tra gli allievi e i seguaci del Perugino. Chi sarà? Come trovarlo tra i numerosi assistenti del Maestro fiorentino? Chi, tra i pittori delle sue botteghe, è l’artista? Quesiti che rendono l’opera misteriosa e affascinante. Tappa obbligata da visitare.
Villa Carlotta è una dimora del tardo ‘600 situata a Tremezzo, sul Lago di Como. È un luogo dove capolavori della natura e dell’ingegno artistico convivono in perfetta armonia in oltre 70 mila metri quadri visitabili tra giardini e strutture museali. Favorito dall’eccezionale fertilità del suolo, il parco di Villa Carlotta è celeberrimo per la stupefacente fioritura primaverile dei rododendri e delle azalee in oltre 150 varietà. In realtà ogni periodo dell’anno è adatto per una visita. In un itinerario tra antichi esemplari di camelie, cedri e sequoie secolari, platani immensi e essenze esotiche si susseguono infatti sorprendenti incontri: il giardino roccioso, la valle delle felci, il bosco dei rododendri, il giardino dei bambù, il museo degli attrezzi agricoli e straordinari scorci che ben giustificano la fama di questo luogo, fin dall’Ottocento considerato “un angolo di paradiso”.
Meta privilegiata di visitatori provenienti da tutto il mondo per ammirare il suo patrimonio floreale e artistico che annovera opere da Antonio Canova a Francesco Hayez, la Villa è anche membro dei più prestigiosi circuiti artistici e botanici d’Italia: circuito dei Grandi Giardini Italiani, Rete degli Orti Botanici della Lombardia, Rete Museale dell’800 lombardo ( insieme a prestigiose istituzioni quali la Pinacoteca di Brera e la Galleria d’Arte Moderna di Milano),circuito delle case-museo della Lombardia.
Villa Carlotta gestita da un Ente Morale dal 1927, destina tutti gli introiti derivanti dai biglietti di ingresso “esclusivamente” ad opere di miglioramento della villa stessa e del suo parco botanico, demanio dello stato.
Antonella Maia