Apelle, figlio di Apollo, fece una palla di pelle di pollo, tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo, fatta da Apelle, figlio di Apollo. Ve la ricordate?
Come “Aulì Aulé”. La classica TANA o CONTA, che facevamo noi ragazzini nei giochi di strada, o all’oratorio.
Usi e costumi, dicevo, così in ogni paese o città.
Come a VERONA, la città di Giulietta e Romeo, dei Montecchi e Capuleti, del fiume Adige, dell’Arena; ed infine e non per ultimo, del VINITALY.
Il Vinitaly, questa grande manifestazione mondiale, che da diversi anni ci onora di far conoscere i nostri prodotti vitivinicoli e no. Anche quest’anno ci offre la possibilità di visitare tutti i padiglioni delle varie regioni, l’eccellenza dei nostri vini, degli oli, dei distillati ed anche i prodotti tipici del nostro Paese.
L’anno scorso, ho avuto il piacere di assaggiare diversi tipi di oli, liguri, toscani, pugliesi ect. ect.
Anche delle fette di pane che si sposavano magnificamente con la densità, la finezza e la tipicità degli oli che ho avuto modo di degustare.
I tipi di grissino, fatti in modo particolare e gustosissimi.
Sui salumi, oltre allo speck, sempre eccezionale, ho gustato con piacere la finocchiona toscana, la coppa piacentina, la mortadella bolognese.
Sono restato molto colpito dalla preparazione, e quindi dall’assaggio, di peperoni, capperi, ed altri prodotti più o meno sott’olio.
Nella visita di diverse cantine della Lombardia, ho riscontrato un buon livello di elaborazione dei prodotti vitivinicoli, e purtroppo non credo che quest’anno ci si possa aspettare qualche cosa di simile, visto l’anno meteorologico che abbiamo avuto.
Nelle distillerie, ho come sempre cercato qualche novità; e credetemi, ho visto un’oculata ricerca di miglioria verso quei prodotti che si vogliono imporre sul mercato: come liquori al Pistacchio, alla Marasca, al Melone, all’Arancino, alla Liquerizia ect. ect.
Prodotti non certo nuovi, ma senz’altro con un’affinità molto migliore, più ricercata.
In questo senso si deve continuare a spingersi. Poiché il VINITALY è uno, e secondo a nessuno.
Renato Hagman