Serata speciale all’Olimpico con i Solisti Veneti

SERATA SPECIALE ALL’OLIMPICO CON I SOLISTI VENETI

Il M° Claudio Scimone, ha inaugurato la stagione del Teatro Olimpico di Roma dirigendo l’oratorio “Juditha Triumphans” di Vivaldi. I Solisti Veneti ed il Coro dell’Accademia Filarmonica Romana hanno espresso il meglio della musica del Prete Rosso. Le tiorbe, il mandolino, gli archi, le voci soliste di  Dolores Ziegler, Gloria Banditelli, Cecilia Gasdia, Manuela Custer, Antonella Trevisan hanno saputo arricchire i colori dell’arte veneta. La serata, interessante dal punto di vista esecutivo, ha offerto spunti notevoli di riflessione sia sulla duttilità del complesso sia per quel che riguarda le sonorità barocche che, ben accompagnate dal coro, creavano un’atmosfera sospesa in un inclazare di momenti vibranti. Lo spettacolo non ha avuto una battuta di pausa e sotto l’attenta regia del M° Scimone gli artisti mostravano ancora una volta tutta la brillantezza ed il fascino della musica barocca. Gli intrecci armonici e melodici creati  dal grande musicista veneziano venivano sottolineati in modo particolare dall’orchestra che interpreta le sue musiche sempre in modo sublime. Sia che si trattasse di seguire con attenzione le voci, sia che si trattasse di ascoltare gli archi, le tiorbe, lo salmoè, o il mandolino, gli impasti orchestrali hanno attratto il pubblico coinvolgendolo appieno in un tripudio di applausi che facevano comprendere a tutti quanto l’arte dei suoni interpretata a questi livelli possa essere un sicuro messaggio che arriva dritto al cuore dell’ascoltatore.

Il Maestro delle Nazioni Claudio Scimone ha diretto anche, nell’ambito del Festival Tartiniano, il concerto della “Visita a Giuseppe Tartini”, presso la chiesa di S. Caterina in Padova. La serata con musiche propriamente dedicate al “Maestro delle nazioni” si rivelava da subito interessante con l’ensemble in perfetta forma e sotto l’ormai collaudata direzione del Maestro di Padova. Già le prime note della Fuga dal Concerto in sol minore D 85 davano un tono austero e allo stesso tempo profondo all’incontro musicale. Il direttore si soffermava anche a presentare i concerti come sua abitudine. Il Maestro Lucio Degani interpretava al meglio le sonorità del Concerto in sol maggiore D 71 per violino. Apprezzabili i dialoghi nonché le armonie tipicamente venete grazie ad una forma equilibrata della composizione che d’altra parte non nega il virtuosismo. Anche il Concerto in sol maggiore D 83 per violino e archi veniva proposto in maniera suggestiva dalla violinista Chiara Parrini che ne esaltava i toni brillanti, mettendo in evidenza le migliori sonorità del violinismo tartiniano. Interessante il concerto per violoncello di Giuseppe Barutti che evidenziava le potenzialità di questo giovane artista alle prese con un’opera di grande fascino.

La ricerca del bello e delle migliori sonorità da parte di questa formazione s’incontra non soltanto nel suono che riflette i colori dell’arte veneta, ma anche in tutti i momenti di esecuzione: dalle prove fino al concerto più impegnativo.

Articolo di Bruno Bertucci

 

 

 

 

 

 

 

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